Come qualsiasi gamer esperto sa, una volta che il mouse, fedele compagno di tante battaglie, inizia a “zoppicare”, va subito sostituito con un nuovo destriero, che sia in grado di tirarti fuori dai guai nei momenti opportuni e risponda efficientemente ai tuoi comandi.
Ma quanto deve essere sensibile un mouse? E come si fa a capire quale è il più adatto a te e alle tue esigenze?
Con questo articolo cercheremo di scoprire insieme il mondo del gamemousing, in modo che anche tu, alla fine, sarai in grado di scegliere qual è il cavallo da battaglia che fa per te.
Iniziamo subito dal dire che, come chiunque che abbia una certa esperienza con i giochi sul Pc sa, la sensibilità di un mouse è una somma di diversi fattori, quali la conformazione, il Dpi e il tipo di sensore.
Andiamo a vedere nello specifico di cosa si tratta.
L’impugnatura
Esistono tre tipi di impugnatura, che vanno da una presa più larga e stabile a una più stretta e agile.
Quella più standard è senza dubbio la Palm grip (“presa a palmo”),che non a caso è la più usata dai giocatori: stiamo parlando di un mouse grande e comodo, che consente una presa ferrea e si adatta a tutti i tipi di giochi. I gamer, solitamente, la usano per i giochi di strategia, dove è necessaria una maggior dose di precisione piuttosto che di velocità.
Di tutt’altra pasta è invece la Fingertip grip (“presa con la punta delle dita”), più corta ma nettamente più veloce, che consente di poter giocare con tocchi netti e rapidi, dati con l’indice, il medio e l’anulare, mentre il pollice è determinante per gli spostamenti. Un tipo di mouse così, ovviamente, è l’ideale per chi si cimenta negli sparatutto e ha bisogno di esplodere quanti più colpi nel minor tempo possibile.
Una via di mezzo è la Claw grip (“presa ad artiglio”), in cui non tutto il palmo si appoggia al mouse, ma comunque la presa è più stabile del Fingertip. E’ leggero e consigliato per chi ha una mano troppo grande per una presa Palm.
L’impugnatura è un fattore essenziale per la sensibilità generale di un cursore, dato che è ciò che più influenza gli spostamenti e gli stili di gioco.
Assai più nello specifico, però, si scende quando parliamo del Dpi.
Il Dpi
Il Dpi (Dots por inch, cioè “punti per pollice”) è il metro con cui si misura la sensibilità di un mouse ed è uno dei punti più controllati dai gamer quando devono scegliere un nuovo mouse.
In pratica, i punti per pollice sono una misura che quantifica gli spostamenti del cursore in base ai movimenti della mano: perciò, un mouse con un basso Dpi è meno reattivo agli ordini che il giocatore gli impone e tende a spostare il puntatore un po’ più avanti o un po’ più indietro di quanto gli è stato imposto. Al contrario, un alto Dpi intercetta ogni piccola pulsazione della mano e permette un gioco più fluido e dinamico.
Cerchiamo di fare una scala del Dpi:
<500 (in pratica il cursore si sposta di 500 pixel ogni 2,54 cm), sensibilità molto bassa, adatta per giochi che prediligono la precisione e non richiedono una particolare velocità, come gli strategici;
500/1000, sensibilità medio-bassa, facilmente gestibile e consigliata per giocatori poco esperti;
1000/2000, sensibilità media, la più utilizzata dai gamer dato che rappresenta la migliore relazione tra movimento, velocità e reazione;
>2000, sensibilità alta, in cui il mouse diventa recettivo di ogni minimo spostamento della mano e consente un’immersione totale nel gioco, usata dai più esperti.
Più il mouse è sofisticato e più si può avere un Dpi più alto (ci sono alcuni prodotti che arrivano anche a un Dpi di 10000!). Ma ricordati sempre che non c’è un’impostazione migliore dell’altra: tutto dipende dall’esigenza e dal tipo di gioco.
Ecco perchè i migliori gamer utilizzano dei mouse che hanno la possibilità di cambiare il Dpi in tempo reale, tramite pulsanti ai lati, in modo da modificare in fretta sensibilità e strategia.
Tipi di sensore: mouse da gioco ottici e laser
Altro punto essenziale da tenere sempre d’occhio prima dell’acquisto di un mouse è il tipo di sensore che esso ha, cioè come questo risponde ai comandi a seconda della superficie su cui è posto.
Ci sono due tipi di sensori: l’ottico e il laser. Sostanzialmente la differenza consiste nel fatto che il primo ha una registrazione dei movimenti basata sulla luce a led, il secondo tramite laser.
Ci addentriamo su uno dei campi più controversi del gaming, che divide da sempre i giocatori di tutto il mondo: è meglio l’ottico o il laser?
Il primo è decisamente più preciso e veloce, ma fatica a riconoscere superfici lisce o di vetro, mentre il secondo ha una maggiore copertura ma non offre le prestazioni del suo concorrente.
Come si può ben capire, fornire una risposta univoca è impresa assai ardua e non sarò di certo io a farlo.
Ti basta solo sapere che in termini tecnici le prestazioni di un sensore sono indicate con il cosiddetto IPS (Inch per secondo), che misura la velocità massima del cursore nel suo tempo di reazione. E’ una caratteristica fondamentale in termini di accelerazione e anche in questo si differenziano i tipi di gamer.
C’è chi, ad esempio, preferisce un tempo di accelerazione più alto per fare meno spostamenti con la mano e chi gioca con una bassa sensibilità. Insomma, più è alto l’Ips, più c’è accelerazione.
Occhio anche al Jitter, cioè la frequenza con cui un sensore è disturbato da fattori esterni come la polvere o altre interferenze. Più il suo valore si avvicina allo zero, più sarai sicuro di incappare in spiacevoli sconvenienti durante le tue partite.
E quindi?
Questi sono i fattori tecnici che devi sapere. Come avrai ben capito il mouse per un gamer è come la bacchetta per i maghi di Harry Potter: non ce n’è uno che valga per tutti. Valutare quale sensibilità deve avere un mouse è una questione non oggettiva, ma legata principalmente dal tipo di gioco e soprattutto dal tuo stile.
Perciò, prima di procedere all’acquisto, cerca di definire che tipo di gamer sei, quali sono le tue caratteristiche, i tuoi punti di forza e di debolezza. Questo ti aiuterà a capire qual è il tipo di mouse che fa per te.